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I pm su Antonveneta: Fazio ostacolò Abn Amro. Chiusa l'indagine

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15 febbraio 2007

Chiusa l'inchiesta sul tentativo di scalata della Banca Popolare Italiana ex Lodi all'Antonveneta con l'avviso destinato a 84 persone e 9 società coinvolte nell'inchiesta in corso a Milano sul tentativo di scalata ad Antonveneta da parte di Bpi. Con l'avviso di chiusura indagini predisposto dai sostituti procuratori Greco, Fusco e Perrotti si profila la richiesta di rinvio a giudizio per le persone indagate, tra cui l'ex governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio (a cui è contestato il reato di concorso morale nell'azione di aggiotaggio svolta dagli altri protagonisti), Fiorani, Gnutti, Consorte, Sacchetti e i fratelli Lonati. Nove le società coinvolte: Bpi, Bpl Svizzera, Fingruppo, Gipi Fin., Magiste, Tikal Plaza e Finpaco (Coppola), Unipol e Nuova Parva. Sono stati depositati sia gli atti che le intercettazioni telefoniche a proposito delle quali il gip Clementina Forleo ha emesso due provvedimenti: l'avviso di deposito delle intercettazioni e la fissazione per il 20 marzo dell'udienza camerale in cui si deciderà quali siano ammissibili e quali siano da distruggere ai sensi della legge Boato sulla tutela della privacy dei deputati. I provvedimenti relativi alle intercettazioni telefoniche sono stati notificati a 55 persone fisiche e 11 società. Mentre il ramo principale dell'inchiesta è ormai chiuso, restano aperti gli stralci relativi a Bnl e Rcs.

I pm: «Fazio ostacolò Abn Amro». In particolare, riguardo al ruolo dell'ex numero uno di Palazzo Koch, nel provvedimento con cui i pm hanno chiuso l'indagine, si legge tra l'altro che «Fazio, anche in violazione dei doveri e degli obblighi inerenti alla carica di governatore della Banca d'Italia, assumeva, con Fiorani, dapprima l'impegno di ostacolare Abn Amro (la banca olandese che poi ha acquisito la popolare padovana) nell'eventuale incremento della partecipazione in Antonveneta (garantendogli che comunque mai l'avrebbe autorizzata a salire oltre il 12-13%) e, successivamente al lancio dell'opa, da parte della stessa Abn, ritardava il rilascio delle necessarie autorizzazioni, per consentire a Bpi di proseguire nel rastrellamento occulto di azioni». Fazio - si legge ancora nel provvedimento - «esortava Fiorani e Boni, nel corso di periodici incontri riservati, a superare, con le acquisizioni indirette di partecipazioni e la costituzione dei patti occulti sopra indicati, le soglie autorizzate da Banca d'Italia istigando, gli stessi Fiorani e Boni, a proseguire nella scalata occulta. Approvava, la sera prima dell'assemblea ordinaria di Antonveneta per il rinnovo delle cariche sociali, le strategie di voto concordate dai pattisti occulti». Inoltre - aggiungono i pm Greco, Fusco e Perrotti - incitava Fiorani e Boni ad «andare avanti» anche dopo l'atto di accertamento della Consob pur sapendo che del «concerto» facevano parte altri soggetti, tra cui Ricucci, non ancora inseriti dalla Consob tra i concertisti.

15 febbraio 2007
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